Arbus - Guida Turistica

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.: ARBUS
 Arbus è un comune di 7.021 abitanti della Provincia di Cagliari.
 L'Arburese,(26.716 ettari) situato nella zona sud Occidentale della Sardegna, confina a nord Capo Frasca e a sud con Capo Pecora e si estende in longitudine dal mare fino al Monte Arcuentu,vulcano ormai sopito. Il territorio è abitato fin dal Neolitico antico, le invasioni saracene causarono lo spostamento della popolazione dalla costa verso l'interno.
 Il suo nome ha un'etimologia incerta, e lo stesso Vaquer, dopo inutili ricerche, si limita a riferire solo alcune ipotesi, senza supporto di documentazione certa.
 Una prima congettura fa risalire il nome ad albus, con allusione alla neve che tingerebbe di bianco le montagne circostanti, davvero poco convincente vista la scarsità delle precipitazioni nevose. L'etimologia della parola riconduce gli esperti ad una spiegazione basata sulla presenza di massicci granitici nel luogo. È infatti presente in tutta la zona una enorme quantità di granito bianco che in presenza di luce solare accesa risalta il luminoso bianco dell'area. Una seconda ipotesi si rifà ad arburis, per l'abbondanza di alberi che in passato avrebbe caratterizzato il territorio. Altrettanto debole appare l'ultima possibilità che il termine derivi da arabus, con riferimento alle orde barbaresche che un tempo avrebbero invaso le coste.
 La data di fondazione di Arbus non è nota. Mentre non risulterebbe inserito nell'elenco delle decime pontificie del 1341, comprendente invece altri villaggi del territorio, Giuseppe Vaquer (Arbus, 1895) riferisce invece che già nel 1320 il paese è menzionato a far parte della giurisdizione feudale del marchesato di Quirra. Il comune di Arbus viene citato ancora nell'atto di allodiazione (cessione di proprietà libera da vincoli e tributi feudali) fatto alla catalana donna Violante Carroz l'8 novembre 1504 e, successivamente, nella Storia documentata della popolazione di Sardegna, in cui Corridore riporta gli atti del parlamento con la statistica dei comuni per fuochi e popolazione dell'anno 1678. Il comune conservò la dipendenza dalla Baronia di Monreale, appartenente ancora al marchesato di Quirra, fino al riscatto dei feudi (1836), quando la Sardegna venne divisa in dieci province, e Arbus fu assegnata alla provincia di Iglesias.
 Si ricava dai registri parrocchiali ( F. Tuveri, Quattro secoli di storia, 1965) che il paese, dedito all'inizio all'agricoltura e alla pastorizia, ebbe uno sviluppo molto lento, tanto che nel 1688 contava appena 989 abitanti e dieci anni dopo era ancora a 1282. Nel 1728 la popolazione saliva a 2126 abitanti e nel 1821 sfiorava le 3000 unità. In quegli anni fiorì nel paese, grazie anche al vasto territorio comunale, l'allevamento di ovini, caprini, bovini, suini e cavalli che, nonostante l'assenza di strade, diede vita ad un commercio intenso soprattutto con Cagliari e Oristano. Altra attività di rilievo era quella dedicata alla tessitura dell'orbace, praticata dalla quasi totalità delle famiglie: su 670 case censite, 600 erano fornite di telaio.
 In seguito all'ampliamento delle vicine miniere di Montevecchio e Ingurtosu e alla manodopera richiamata da diverse parti della Sardegna, nel 1901 Arbus con 6450 abitanti era uno dei paesi più grandi della diocesi di Ales. L'ulteriore sviluppo delle attività estrattive avvenuto nel periodo successivo alla seconda guerra mondiale portò la popolazione negli anni a metà del novecento a superare i 10.000 abitanti, ridottisi poi drasticamente in seguito alla crisi delle miniere e alla definitiva chiusura degli impianti. Il XX secolo si è chiuso con nuove prospettive offerte all'economia del paese dalla valorizzazione delle coste che lambiscono ad ovest il territorio comunale. Si pensa che possa costituire la risorsa primaria per la nascita di una solida industria turistica in grado di risolvere i gravi problemi occupazionali.